Le democrazie oggi sono ancora minoritarie e anzi in arretramento. E lo sono perché la democrazia spesso tradisce sé stessa, e tradisce gli ideali su cui si è edificata perché gli uomini stabiliscono obiettivi più alti di loro e non sempre ne sono all’altezza. Le dittature invece sono sempre alla statura della violenza e della prevaricazione, e non la tradiscono mai. (Mattia Feltri sull’HuffPost, 7 ott 2023).

Come sanno i miei assidui lettori, praticamente non sono più sui social per assoluto disgusto. Ho un profilo Facebook solo perché devo gestire gruppi e pagine (per esempio quella di Hic Rhodus). In questo momento, su Facebook, ho TRE amici, e farei a meno anche di quelli. Ciò basta, comunque, per fornirmi, sulla time line una sequenza di post di questo e quello, ciascuno affannato a fare lo splendido, la fica, il goliarda spiritoso, la saggia letterata… Quel poco – che già mi soffoca – mi conforta nell’idea che i social siano il male. Post inverosimili, battute statie, scopiazzature, frasi penose che vorrebbero essere mitiche e informate dall’estrema saggezza, ricette e “istruzioni” fantasticamente inutili, presunte citazioni ispirate, stupefacenti prodezze raccattate sul web che attirano i like, i cuoricini e commenti patetici di gente che – così penso – è stata bocciata in terza elementare (devo crederci, devo!). Ma davvero sentite il bisogno dei social?